Bahia de Todos os Santos e de todos o pecadores
Bahia è il clichè del sogno tropicale di noi europei affamati di esotismo. La costa è un susseguirsi di spiagge paradisiache, incorniciate da palme da cocco e affacciate su un oceano calmo e squisitamente tiepido (non come quello della magnifica Rio, freddo e perennemente agitato).
Le case, spesso coloniali e un po' fatiscenti sono sempre molto affascinanti, hanno colori sgargianti, a volte studiati altre azzardati ma che rendono il paesaggio urbano sempre grazioso e allegro anche nei luoghi più poveri.
La popolazione è iperrilassata, esteticamente meravigliosa e statuaria vista la forte ascendenza africana, infatti questa è la terra degli schiavi liberati dove la stragrande maggioranza degli abitanti è nera o mulatta. Morbide e rotonde le bahiane le cui curve voluttuose sono famose nel mondo, scultorei e incredibili gli uomini ossessivi ma galanti.
Per una donna sola viaggiare per Bahia può esser tanto piacevole quanto impegnativo, essere adulate da questo esercito di adoni a prescindere dal proprio aspetto fisico può esser un buon rimedio per rimettere in sesto l'amor proprio ma anche questo alla lunga diventa pesante come il fatto che nessun uomo con cui si stabilisca un contatto, dalla semplice informazione al rivolgergli la parola perchè sta lavorando e quindi a proposito del servizio che sta svolgendo, esiterà a provarci più o meno pesantemente, ma sempre con una discreta classe.
Bahia è un'immersione nell'Afrobrasile e nella sua cultura mistica di una ricchezza incredibile: i ritmi travolgenti della musica, le sensuali danze come samba e forrò, il combattimento danzante della capoeira, la commistione di cristianesimo e animismo africano del candomblè, i cibi speziati e strafritti nel pesantissimo olio di dendé, la lentezza dei gesti e il tempo che scorre pigro ma inesorabile come suggeriscono gli edifici di Salvador...
Salvador è la Napoli brasiliana, intrisa di storia e di meravigliosi monumenti che ricordano le antiche glorie, sporca, caotica, disorganizzata, violenta ma di una bellezza mozzafiato che tutte le brutture della mala gestione, della povertà e dell'abbandono non riescono a sminuire.
São Salvador da Bahia de Todos os Santos...”e de todos o pecadores” com'è stata ribattezzata quando ancora nel pieno del suo splendore seduceva lasciva i suoi abitanti che si lasciavano trasportare dalla sua sensualità tropicale abbandonandosi alla lussuria.
La città si stende lungo la sua grande baia e le altre grandi spiagge incantevoli ma spesso inquinate, ricca di edifici meravigliosi, spesso abbandonati all'incuria, e di palme maestose, e squisitamente colorata. Nella parte alta sorge il Pelourinho, meritatamente decretato patrimonio dell'Unesco, quartiere storico del centro che la notte si anima e danza al ritmo di centinaia di musiche diverse che si mescolano all'angolo di ogni strada e di fronte alle mille chiese della città.
Gli altri paesi che ho visitato a Bahia sono tutti ex-villaggi di pescatori convertiti al turismo più o meno cafone. Trancoso è un incantevole villaggetto che si sviluppa attorno a una grande piazza d'erba che termina con la classica chiesetta coloniale bianca dietro la quale si scende verso la stupenda spiaggia, il cui panorama dall'alto è reso ancora più magico dal fiume che si getta in mare creando un ricamo d'acqua sulla sabbia bianca protetta delle solite maestose e altissime palme.
Arraial d'Ajouda cittadina della capoeira e del turismo tamarro, sarebbe stupenda se non fosse così sfruttata, ma si sa che il gregge è stupido e così lo sono anche i turisti che si ammassano sulle spiagge private dotate di tutti i confort, lasciando incontaminato il kilometrico seguito incorniciato da montagne rosse a ridosso della spiaggia che rendono il verde della vegetazione ancora più brillante.
Itacarè è la mia preferita, si caratterizza per un turismo più cool di surfisti, maconheros e rasta. Invece che la solita spiaggia infinita qui sono le calette a fare da scenografia al sogno divenuto realtà, ogni giorno, a seconda della voglia che si ha di camminare, si può cambiare scenario fino a giungere alla nascosta e protetta prainha, semplicemente meravigliosa.
La mia ultima tappa bahiana è stata Lençois in Chapada Diamantina, che dire, la natura qui ha dei risvolti incredibili e quasi inverosimili, l'acqua del fiume che percorre questo grazioso villaggio immerso tra le basse montagne boschive è del colore della coca-cola visto l'altissimo tasso di ferro che contiene, l'acqua del lago che esce da una delle tante grotte è turchese fosforescente e, come la precedente, non a causa dell'inquinamento ma dell'abbondanza di magnesio disciolto al suo interno.
La natura qui è padrona assoluta, una natura primordiale, coinvolgente e anche questa coloratissima e pigra come tutto nello stato di Bahia...dolce, paradisiaco, povero economicamente ma ricco culturalmente, ammaliante, antico e delicatamente tropicale...